Con questo articolo voglio farvi vedere come sia possibile separare la cera d’api grezza dalle varie impurità quali propoli, sporcizia varia, pezzetti di legno e piccole parti di api morte con alcuni strumenti casalinghi.
Quando si è apicoltore hobbista e si hanno poche arnie, capita sempre di trovarsi con con cera d’api del nido o anche di opercolo ed aver bisogno di scioglierla per farne dei blocchetti, che sono più comodi da maneggiare e da immagazzinare.
Se non si è apicoltori, può tranquillamente capitare di acquistare cera grezza e un po’ sporca, e che si abbia quindi bisogno di separarla dai residui del lavoro delle api per fare le nostre piccole lavorazioni casalinghe… Magari per creare una candela profumata!
Ovviamente questo procedimento non rimuoverà alcuna delle contaminazioni di cui vi parlavo in questo articolo.
Questo è uno dei tanti piccoli lavori che un piccolo apicoltore può fare durante l’inverno, quando le api se ne stanno buone nelle loro casette e non hanno alcun bisogno di essere disturbate. Per questo consiglio soprattutto di fare un piccolo investimento ed acquistare strumenti che utilizzerete solo ed esclusivamente per maneggiare la cera.
E’ meglio evitare assolutamente di riutilizzare vecchie pentole o strumentazione che poi verrà messa sui fornelli per cucinare la vostra cena qualche ora dopo. Ci si può immaginare che è soprattutto l’igiene il nostro problema più importante.
Sarà un investimento abbastanza ridotto e cercherò di darvi qualche consiglio che può essere valido per tutti, non solo per gli apicoltori!
Il procedimento sfrutta il metodo del bagnomaria, in modo da evitare che la cera venga a contatto diretto con il fuoco. Questo è estremamente importante in quanto la cera d’api è altamente infiammabile! Ricordatevi di non lasciarla mai incustodita mentre si scioglie.
LA SICUREZZA PRIMA DI TUTTO!
Iniziamo a proteggere noi stessi e le superfici sulle quali andremo a lavorare.
- Portate sempre dei guanti, vanno bene anche quelli per lavare i piatti!
Nel caso in cui della cera fusa dovesse malauguratamente finirvi sulla pelle, ridurrete di tantissimo l’eventuale scottatura. La cera di scioglie con temperature superiori ai 60° e, per esperienza vissuta in prima persona… Fa male, molto male! - Usate dei fogli di giornale per coprire le superfici della cucina e della mobilia su cui lavorerete. Se volete, coprite anche il piano cottura con dei fogli di alluminio per alimenti. Nel caso in cui la cera dovesse gocciolare (cosa che sicuramente accadrà!) non sporcherete nient’altro che la carta. Se non coprirete, una volta solidificata tenderà ad appiccicarsi fin troppo bene alle superfici dure, le potrebbe macchiare o lasciare aloni non piacevoli.
Personalmente utilizzo delle ottime tovagliette in silicone che ho trovato da Ikea, ma posso consigliarvi anche questa versione, che ho provato personalmente per le preparazioni casalinghe e che è di ottima qualità.
Perché il silicone? Questo materiale è totalmente inerte e, in caso di colature, la cera non si attaccherà in alcun modo e potrete toglierla con un semplice gesto delle dita (ovviamente quando è solida e fredda!) oppure sollevando un po’ la tovaglietta.
LA STRUMENTAZIONE
- Tovaglietta in silicone a protezione delle superfici
- Pentolina in acciaio per la cera e pentolina per acqua
- Spatola in silicione per mescolare la cera in fusione
- Collant e garza idrofila sterile
- Strumenti per la filtratura
- Stampo per la cera fusa
- Due pentoline: una per contenere l’acqua e l’altra da inserire al suo interno e dentro al quale riporrete la cera d’api.E’ importante che quest’ultima pentola sia di acciaio inox, se possibile, in quanto altri tipi di metallo tendono a far scurire la cera. Da evitare assolutamente pentole di rame, ferro o zinco.
La pentola che userete per l’acqua può essere in qualsiasi materiale, potete anche riciclare una vecchia stoviglia in disuso.
Per la grandezza consiglio dei piccoli formati, consiglio una pentolina con il beccuccio presagomato per la cera, in quanto faciliterà molto la versatura del liquido fuso, tipo questa qui. - Spatole in silicone: potrebbero servirvi per mescolare la cera mentre si scioglie.
Evitare assolutamente mestoli in legno. Consiglio sempre materiali in silicone perché, come detto sopra, la cera si staccherà dal materiale con estrema facilità. Eccovi un esempio. - Collant e della garza idrofila sterile in tessuto non tessuto, vi serviranno per filtrare via le sporcizie. Il collant, meglio se nuovo, rimuoverà il grosso, mentre la garza si occuperà del fino. Quest’ultima si trova tranquillamente in farmacia e nei supermercati, oppure anche qui.
- Per il supporto della filtratura vi consiglio di usare delle bottiglie di plastica vuote e tagliate da abbinare ai collant. Per la filtratura finale personalmente uso i cestelli della ricotta ai quali ho tagliato il fondo, perché le garze che possiedo sono molto piccole.
- Lo stampo per la cera fusa e la sua solidificazione è molto importante. A mio avviso vale la pena investire qualche euro in più in uno stampo in silicone per saponi, come quello che utilizzo io e che trovate qui, in quanto vi renderà la vita facile sia per l’estrazione del blocco di cera solidificato che per la pulitura.
La parte esterna in legno vi aiuterà anche per tener fermi i supporti del collant e della garza, in modo da non dover sorreggerli a mano mentre scorre la cera fusa.
Sconsiglio le teglie in alluminio da forno usa e getta: si deformano facilmente e vi costringono a tenere in mano i filtri. - Per la pulizia finale: carta assorbente da cucina ed una spugna, possibilmente nuova da dedicare esclusivamente a questo scopo e per i successivi lavori con la cera.
La ricetta per una cera d’api pulita al 100%
- La nostra cera grezza da ripulire
- Il bagnomaria in azione
- I due sistemi di filtratura
- La filtratura
- La sporcizia sul fondo della pentola
- La cera filtrata è ancora allo stato solido
Adesso vi spiego passo passo come faccio a ripulire la mia cera grezza da tutte le parti indesiderate.
- Mettete la vostra cera grezza dentro al pentolino d’acciaio inox. Mettete l’acqua nell’altro pentolino, sovrapponete le due pentole come fareste per un qualsiasi altro bagnomaria.
- Ponete il piccolo castello di pentole su una fiamma media. Quando vedete che l’acqua inizia a bollire potete anche abbassare il fuoco perchè l’importante è cercare di mantenere una temperatura superiore ai 60°.
- La vostra cera inizierà lentamente a sciogliersi e, a seconda di quanta sporcizia contenga, potrebbe non avere quel bel colore giallo… Potrebbe anche essere marrone, addirittura nera, ed emettere un odore non molto gradevole. Dopo la filtratura, saranno soltanto un ricordo!
La cera che ho utilizzato per queste foto necessitava solo di una ripassata ma, credetemi, poche ore prima di questi scatti non era così pulita! - Iniziamo adesso a filtrare: se, come dicevamo sopra, è una cera molto grezza, passatela prima dentro al filtro con il collant. Attenzione a quando rimuovete il collant, aspettate che la cera si raffreddi per non scottarvi.
Se la cera dovesse colare fuori dal pentolino, non preoccupatevi. Cadrà sul giornale vecchio o sul silicone. Quella che rimane sulla parete esterna della pentola, potete toglierla via strofinando con la carta assorbente. - Lasciate che la cera si solidifichi.
- Una volta solidificata, ripercorrete la ricetta dal punto 1 al 3.
- Adesso usate il filtro con la garza idrofila sterile: vedrete che adesso riuscirete a intrappolare quel liquido marroncino che sicuramente troverete anche sul fondo della pentola. Questo non è nient’altro che una miscela di propoli e di polline: di per sé non sarebbe sporcizia, ma incide sul risultato finale perché crea come delle “lentiggini” sul fondo della cera solida. Attendete che il filtro si raffreddi prima di rimuovere la garza.
- Lasciate solidificare la cera. Se dovesse ancora rimanere dello sporco sul blocco solido, può essere raschiato via con un coltello seghettato. In alternativa, ripetere la filtratura di fino sovrapponendo due fogli di garza sterile.
LA PULIZIA DEL PENTOLINO
- La sporcizia sul fondo della pentola
- Pulire il pentolino con lo scottex
Scommetto che state pensando di cavarvela con dell’acqua calda, del detersivo per piatti ed una spugna… Magari fosse così semplice! Come abbiamo già abbondantemente spiegato nei nostri articoli precedenti, la cera non reagisce con l’acqua e non riuscirete a lavarla via senza trovarvi la spugna completamente intasata dai residui.
Ecco come faccio io!
- Se la cera rimasta sul fondo del pentolino si sarà solidificata, è sufficiente rimetterla a bagno dentro l’acqua ancora calda del bagnomaria. Se questa si fosse raffreddata, riaccedente pure a fuoco medio.
- Una volta disciolta, prendete della carta assorbente da cucina e iniziate a passarla sui bordi interni ed esterni del pentolino. Vedrete che ben presto avrete raccolto tutta la cera! Se necessario, immergetela ancora.
- Assicuratevi di aver strofinato bene ovunque, poi potete passare all’acqua insaponata ed alla spugna per togliere il residuo untuoso.
- Pulite allo stesso modo anche il pentolino del bagnomaria. Quasi sicuramente un po’ di cera sarà colata fuori e si sarà attaccata alle pareti
- Una pulizia ancora più profonda può essere fatta immergendo entrambe le stoviglie in una terza pentola piena di acqua bollente. Potrete rimuovere quel po’ di cera che è rimasta incastrata qua e là, ma dovrete stare molto attenti a non scottarvi!
IL RISULTATO FINALE
- La cera è pulita…
- … Sia sopra che sotto!
Come potete vedere la cera è stata depurata da tutti i residui lasciati dalla vita quotidiana delle api!
A quanto potrebbe ammontare il piccolo investimento per ripulire la cera d’api? Facendo due calcoli, molto probabilmente supererete di poco i 50 euro! La cera che otterrete potrete di nuovo scioglierla usando stampi in silicone di qualsiasi forma, oppure potete creare delle piccole candele seguendo la nostra ricetta.
Se vi può interessare aggiungo anche dei link per poter acquistare alcuni degli stampi (a parer mio) più carini tra quelli trovati su Amazon. La lista potrebbe anche aumentare in futuro, sono sempre in cerca di cose nuove!
I link ad Amazon riportati in questo articolo fanno parte del programma di affiliazione al sito al quale partecipiamo. Se deciderete di acquistare alcuni dei prodotti tramite i link da noi proposti, il nostro blog riceverà una piccolo contributo. Per voi non c’è alcun sovrapprezzo, ma per noi significa aggiungere un piccolo mattone a sostegno di questo progetto!
Apprezzerei molto vostri commenti e domande su questo articolo! Usate il box dedicato ai commenti per farmi sapere cosa ne pensate. Iscrivetevi al blog o alle nostre pagine Facebook, Twitter, YouTube ed Instagram per avere sempre aggiornamenti in tempo reale!
A presto!
Silvia
Marina Cecchi
Ho sempre purificato la cera facendola sciogliere in acqua e raccogliendo con un cucchiaio le impurità che man mano salgono a galla e una volta indurita sopra lo strato di acqua, la tolgo e ne gratto via il fondo molto scuro. Non ho però mai ottenuto dei buoni risultati.
Grazie per questo metodo che suggerisci. Ti terrò aggiornata sui risultati.
Marina
Silvia
Ciao Marina! Certamente, fammi sapere che risultato ottieni con questo metodo 🙂 Ho una domanda per te: per pulire la cera sciogliendola in acqua, utilizzi quella del rubinetto o quella distillata?
Marina Cecchi
Quella del rubinetto, che è a la stessa che bevo.
Silvia
Hai mai notato se la cera tende a scurirsi una volta che si è di nuovo solidificata? Il calcare e gli altri minerali contenuti nell’acqua del rubinetto, soprattutto se questa non è molto dolce, potrebbero farla scurire un po’. Per evitare questo si usa l’acqua distillata. Hai mai provato così?
Marina Cecchi
Ci proverò ma solo dopo aver provato con il tuo metodo!
Grazie e ciao
Marina
simonetta serafini
Grazie . Dei consigli. Sarebbe meraviglioso, dei consigli, come conservare, i prodotti del l’alveare!
Grazie di cuore.
Silvia
Ciao Simonetta! E’ un argomento un po’ lungo da trattare ma potremmo scriverci uno dei nostri prossimi articoli. Ti invito ad iscriverti alla nostra newsletter qui: https://vitaminabee.it/newsletter/ così saprai subito quando lo pubblicheremo 🙂
Grazie! Silvia
antonello deidda
Adesso ho un bel po’ di cera d’api (proveniente dalla Calabria) già ripulita.
Vorrei renderla però un po’ più morbida, come una crema insomma.
Quando lavoravo in Francia, ho visto i produttori di cera d’api di Dijon che ottenevano il risultato che cerco, miscelando la cera con la trementina. Conosci le dosi esatte di questo procedimento ? Ti ringrazio. Ciao
Silvia
Ciao Antonio, questa specie di “crema” con cera d’api e trementina la useresti per trattare i mobili?
Fabiola
Ottimi consigli, grazie!
Peccato che li ho letti solo dopo aver fatto tutto… Infatti ora NON SO COME PULIRE I COLINI DI ACCIAIO che ho usato per filtrare la cera. Cosa faccio? Li metto in congelatore? O li faccio scaldare a bagnomaria e passo della carta scottex man mano?
Silvia
Esatto Fabiola! Metti a bagnomaria e poi usa dello scottex per togliere via l’eccesso. Se dovessero rimanere piccole tracce, personalmente uso le spugne di paglietta con sapone della Vileda. Provo a metterti il link per farti capire quali intendo: https://www.vileda.com/it/pagliette-saponate.html Mi trovo bene perché puliscono a fondo, non graffiano perché la paglietta è molto fine e il detergente sgrassa moltissimo!
Titti
Buongiorno Silvia, post molto interessante, avrei una domanda, mi hanno procurato della cera grezza, non è molto sporca( per me è la prima volta che purifico la vera),volevo sapere se posso usare per fare balsamo labbra e beeswax wrap, se c’è un modo per fare la sterilizzazione a casa. Nell’attesa di una tua risposta mi procuro acqua distillata e pentolini. Non l’ho scritto, ha un profumo spettacolare 😍per il momento ti ringrazio per l’attenzione, buona giornata
Rosetta Nicolosi
Sono un apicoltrice o della cera con il miele che tolgo dai melari posso pulirla lo stesso o e un problema perché c’è il miele?
Silvia
Certamente, puoi pulirla senza problemi 🙂
Gaspare
Questo metodo lo posso utilizzare partendo anche da favi naturali per recuperare la cera?
Silvia
Certo Gaspare! Silvia
Rosy
Ciao Silvia,
Intanto ti volevo ringraziare per il tuo articolo, davvero molto interessante.
Ho recentemente acquistato della cera d’api, da un apicoltore della mia zona, per la realizzazione di candele. È un bel po’ sporca, difatti, è da una parte marrone è da una parte gialla. Per pulirla ho utilizzato il tuo metodo. Ho filtrato 3 volte con il collant e 2 volte con 2 pezzi di garza ma ahimè non riesco a vedere via d’uscita. La cera resta sempre sul verde scuro e continua ad emanare un cattivo odore. Cosa mi consigli di fare? Continuo con la filtrazione ?
Silvia
Ciao Rosy! Grazie mille per il tuo commento. Per quello che posso capire dai dettagli che mi hai lasciato, probabilmente hai tra le mani una cera “vecchia” piuttosto che una “giovane”, ma non preoccuparti! Questa terminologia si riferisce all’età della cera, non ha altri particolari significati positivi/negativi. Se il favo è datato (vecchio), ha assorbito nel tempo i residui della vita dell’alveare (propoli, polline, lo zampettare delle api, le spoglie della covata…) ed avrà colori più scuri e un odore diverso. Quando il favo è meno datato (giovane), il suo colore tenderà ad essere più chiaro e sentirai un odore molto più simile al miele.
Nella cera ci sono ancora presenti dei residui grossolani oppure no? In questo caso può valere la pena fare altre filtrature, oppure grattare via lo sporco se si è ammassato da un solo lato.
Se invece non noti particelle visibili all’occhio, non ritengo che sia utile continuare a filtrare.
Purtroppo non possiamo agire molto sull’odore e sul colore della cera.
Grazie ancora! Silvia
Sabina
Ciao Silvia,
Mi piace molto il vostro sito, pieno di bei consigli.
Anche io sono un’apicoltrice anche se alle prime armi, e il vostro sito è veramente una grande fonte di ispirazione.
Ho anche io un consiglio da darti: per pulire attrezzi vari dalla cera, che si appiccica dovunque e crea pasticci vari, prova con acqua calda e bicarbonato. La cera svanirà per incanto!!
Buon lavoro
Silvia
Ciao Sabina! Grazie mille per il consiglio, lo proverò alla prossima occasione 🙂 Silvia
Sergio
Ho eseguito alla lettera il tuo metodo con ottimi risultati
Grazie
Sergio
Silvia
Grazie mille Sergio 🙂 Silvia
Tonia
Ciao Silvia,
i tuoi articoli sono molto interessanti e gli argomenti trattati in modo chiaro e preciso.
Proverò a ripulire e disinfettare la cera scerata dai miei favi con il tuo metodo.
In realtà ne avevo immaginato uno più veloce con la bollitura della cera direttamente in acqua ma ho avuto paura a metterlo in pratica pensando che sarebbe rimasta troppo sporca.
Grazie.
Silvia
Ciao Tonia, grazie mille per il commento! Ho provato il metodo in acqua diverse volte ma personalmente non mi sono mai trovata bene.
Generalmente lo uso quando devo estrarre la cera dai favi del nido. Per le quantità più piccole preferisco la filtratura.
Grazie ancora, Silvia
Renata
Buonasera Silvia, chiedo consiglio. Ad una fiera, mi hanno venduto della cera d’api molto scura, marron. La venditrice mi ha detto che, dopo lo scioglimento e filtratura, sarebbe tornata chiara. Ebbene… è rimasta marron e non ha il buon profumo della cera chiara, che io ho già usato. Seconde me è cera vecchia e non ben conservata… Ora chiedo, la uso comunque per farne candele o la devo considerare di pessima qualità, pertanto da buttare? Grazie per la cortese risposta.