Studioso di filosofia, di medicina, drammaturgo e favolista, scrisse anche numerose poesie, odi e canzonette in dialetto siciliano raccolte nelle Poesie siciliane. Intrapresi gli studi di medicina, esercitò come medico prima di trasferirsi alla corte di Palermo, dove visse come poeta, frequentando i salotti e raccogliendo i favori delle dame dell’aristocrazia cittadina.
L’Ape piccoletta:
Dimmi, dimmi, ape piccoletta,
dove vai di buon mattino?
Non s’indora ancor la vetta,
là, del monte a noi vicino;trema ancora, ancora splende
la rugiada per il prato;
bada che t’offende
l’ala d’oro delicata.I fioretti, dormiglioni
dentro i verdi loro bottoni,
stanno ancora stretti e ascosi
colla testa penzoloni.Ma l’aluccia s’affatica!
Ma tu voli e fai cammino.
Dimmi, dimmi, ape amica,
dove vai di buon mattino?Cerchi miele? Se è per quello,
cessa il volo e non ti stancare;
io t’insegno un luogo bello,
dove hai sempre da gustare:lo conosci tu il mio amore,
Nice mia d’occhi vaghezza?
Tra le labbra ha un sapore
senza fine di dolcezza;là sul labbro colorito
del mio caro amato bene
c’è del miele più squisito:
suggi, suggilo, che viene!