Si sente spesso dire che per un morso su tre di ciò che mangiamo, dobbiamo ringraziare il lavoro di impollinazione delle api, oppure che se le api scomparissero dalla terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita. Ma è davvero così?

Oltre ad essere inesatte, fuorvianti, o addirittura inventate, affermazioni come queste non ci aiutano a capire quale sia il reale impatto del lavoro delle api nella vita di tutti i giorni.

Per comprendere meglio ed in maniera più immediata le conseguenze della scomparsa delle api e degli insetti impollinatori, abbiamo deciso di spostarci in cucina e provare a realizzare un piatto che fa parte della tradizione culinaria italiana: il pesto alla genovese.

Prima però io e Silvia abbiamo voluto fare un check sugli ingredienti, togliendo tutto ciò che non sarebbe disponibile se non potessimo contare sul lavoro degli insetti impollinatori.

Per la ricetta tradizionale del pesto alla genovese secondo Giallo Zafferano avremo bisogno di:


  • OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA: La pianta dell’ulivo dalla quale si estrae l’olio viene impollinata dal vento, quindi possiamo tranquillamente utilizzarlo.

  • PINOLI: Anche il pino è una pianta che viene impollinata dal vento, quindi mettiamoli da parte e andiamo avanti…

  • SALE: Anche qui le api non ci servono.

  • PARMIGIANO REGGIANO: Eccoci finalmente ai formaggi! Qui ovviamente possiamo dire che il formaggio è producibile dalle mucche anche senza l’impollinazione delle api.

Tuttavia stavolta non ce la caviamo con così poco. 

Va detto infatti che un formaggio come il Parmigiano Reggiano deve sottostare a regole piuttosto restrittive per quanto riguarda il nutrimento dei bovini da latte.

I foraggi da somministrare devono essere non meno del 50% del cibo somministrato. Questo 50% deve provenire dalla zona di origine per almeno il 75%, ed almeno il 50% deve essere prodotto in azienda.

Parecchi di questi foraggi beneficiano (e in alcuni casi necessitano) del lavoro delle api per la produzione di un foraggio di qualità e a prezzi abbordabili.

Molta dell’erba medica da foraggio prodotta va a finire proprio nella pancia delle mucche da latte. Lo stesso discorso vale ad esempio per il trifoglio ed altre piante da foraggio.

Ok, ma che cosa significa?

Significa che il Parmigiano Reggiano ce lo possiamo mettere, ma in un mondo senza api ci verrebbe a costare sicuramente molto di più e non è detto che abbia lo stesso sapore.


  • PECORINO: qui vale più o meno quanto già detto sul parmigiano.

  • AGLIO: L’aglio serve a dare quel bel sapore deciso al pesto, a seconda dei gusti possiamo mettere uno o due spicchi… Anzi, no! Non possiamo metterlo perché l’impollinazione dell’aglio è garantita principalmente dalle api!

Certo, un pesto senza aglio non sarà proprio il massimo, ma se non altro si digerisce meglio.


  • BASILICO: Ora veniamo al prodotto principe del pesto alla genovese. Il Basilico!

Per il pesto tradizionale sarebbe meglio usare il Basilico genovese DOP, con quel suo profilo organolettico unico… Ma.. Un momento! Anche il basilico viene impollinato dalle api, e allora che cosa facciamo? Il pesto senza aglio e basilico? Ma che roba è?


Silvia si è sacrificata per la scienza ed ha realizzato comunque la ricetta…  Pensando che magari sarebbe potuto venir fuori comunque qualcosa di buono.

Si sbagliava.

mondo senza api

Dov’è finito il colore del pesto?

Come vedete il piatto non è particolarmente invitante… Sostanzialmente sono degli spaghetti olio e formaggio con una cucchiaiata di pinoli…

Certo che se ci aggiungessimo un po’ di pepe non sarebbe poi così male, no?

Beh, in un mondo senza api il pepe sarebbe ahimè solo una delle tante spezie che verrebbero a mancare.

Se è vero che senza le api e gli impollinatori non moriremmo di fame, sicuramente la nostra dieta ne perderebbe davvero tanto in termini di gusto, varietà e valore nutrizionale.

Per questo articolo è tutto, se siete curiosi e volete vedere qualche altra ricetta “senza api” fatecelo sapere nei commenti!

mondo senza api

Il mio pesto era “con le api”. Buon appetito Silvia!!!

 

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A presto!

Luca.


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