Ultimamente stanno spopolando sui social dei post in cui si danno consigli su come aiutare le api in difficoltà. Spesso però quando si cerca di aiutare un animale senza conoscerlo si rischia di danneggiarlo anziché aiutarlo (pur essendo spinti dalle più nobili intenzioni).

Vediamo quindi di dare qualche informazione in più con questo breve articolo dedicato alle api che, purtroppo, in quest’anno di “primavera non pervenuta” stanno avendo serie difficoltà nel raccogliere nettare e polline.

Abbiamo girato un video proprio su questo argomento, se vuoi guardarlo clicca qui!

E’ vero, quest’anno le api (e di riflesso anche tutto il settore dell’apicoltura) stanno subendo grossi danni per via del meteo che rende impossibile la raccolta di cibo.

Sì, perché quando c’è forte vento e pioggia (idem per quanto riguarda neve e grandine) le api non sono in grado di raccogliere nettare e polline, nutrienti indispensabili alla loro sopravvivenza. Anche le basse temperature impediscono alle api di volare. Niente volo, niente cibo.

Come se non bastasse, tutti questi fattori hanno determinato anche il ritardo di alcune fioriture e la rovina di altre attraverso neve e grandine decisamente fuori stagione.

L’Osservatorio Nazionale del Miele quest’anno in via del tutto straordinaria ha anticipato la sua attività di monitoraggio e reportistica sul settore apistico, ed i primi dati a disposizione sono davvero sconfortanti: EMERGENZA APICOLTURA IN QUESTO AVVIO DI STAGIONE 2019 (Link al comunicato dell’Osservatorio Nazionale del Miele.

Moltissimi apicoltori hanno dovuto provvedere a nutrire le proprie api, ma che cosa può fare un normale cittadino per aiutare le api?

 

INFORMAZIONI ERRATE

Ultimamente mi sono imbattuto in post tipo questo:

l’apicoltore mi ha detto di mettere acqua e zucchero (50 e 50) in un piattino o altro recipiente con i bordi bassi perché il miele se non è il loro può fare male.

Tutte le mattine alle 5.30 ce ne sono già alcune ad aspettare che riempia il cucchiaino. Poi arrivano a gruppetti ed è così per tutto il giorno, hanno fame povere creature. Non fanno niente, non pungono, hanno solo bisogno di cibo perché questa primavera non è arrivata e ne hanno poco. Potreste mettere anche voi un piattino di acqua e zucchero 50% e 50% sul davanzale per aiutarle a non morire.

Purtroppo la signora in questione deve aver frainteso l’apicoltore, oppure semplicemente è stato lui a spiegarsi male.

Vediamo perché.

Pur essendo vero che lo sciroppo formato da acqua e zucchero è più indicato rispetto al miele, questo sciroppo può essere utilizzato ad esempio quando troviamo vicino a casa un’ape rimasta a terra e che non sembra in grado di volare. Lo stesso vale per i bombi!

In questo caso si tratta di una reale emergenza poiché l’ape in questione molto probabilmente ha “finito il carburante” e quindi con un po’ di nutrimento possiamo permetterle di rimettersi in volo ed andare verso il prossimo fiore, oppure rientrare al nido.

Ma non è detto, insomma non capita poi così di rado che le singole api muoiano fuori dal nido, a volte capita di trovarle morte sui fiori, una vera e propria morte sul posto di lavoro.

vespa in difficoltà come non aiutare le api

Questa piccola vespa è in difficoltà: un po’ di acqua e zucchero anche per lei, così torna in forze e vola via!

 

PERCHE’ E’ SBAGLIATO DARE IL MIELE ALLE API?

Sembra una contraddizione, ma viene spesso consigliato dagli apicoltori di NON dare il miele alle api.

Il motivo in realtà è piuttosto semplice da spiegare.

Il miele, anche quello che troviamo comunemente sugli scaffali, può essere vettore di una malattia molto pericolosa ed altamente contagiosa ma solamente per le api!

Mi riferisco alla peste americana, una malattia per la quale al momento purtroppo non esiste cura, ed in Italia nel caso in cui venisse diagnosticata c’è l’obbligo di denuncia all’ASL, la quale solitamente ordina l’incenerimento delle arnie contagiate.

Ma allo stesso modo anche un miele magari vecchio che abbiamo a casa potrebbe avere dosi alte di HMF (idrossimetilfurfurale), ovvero un prodotto della degradazione del fruttosio, comunemente utilizzato in sede di laboratorio come parametro per stabilire la freschezza del miele. Anche in questo caso, pur non essendo questa sostanza pericolosa per l’uomo, se è in alte concentrazioni può causare dissenteria alle api.

Nella galleria: foto di api in difficoltò alle quali si sta dando del miele (fonte: Instagram).

D’ACCORDO, ALLORA NIENTE MIELE…MA PERCHÈ NEMMENO ACQUA E ZUCCHERO?

Lasciare acqua e zucchero all’aperto non fa altro che attirare altre api (o formiche).

Per spiegare il concetto, dobbiamo parlare delle abitudini alimentari delle api.

Ebbene bisogna sapere che le api operaie vagano continuamente per il territorio in cerca di fonti di cibo interessanti.

Quando un’ape si imbatte in una risorsa di cibo ad alto contenuto di zuccheri, rientra al nido e lo comunica alle altre operaie, attraverso una vera e propria danza.

Così facendo recluta altre api che raggiungono la fonte di cibo e a loro volta reclutano altre api. È per questo motivo che se lasciamo all’aperto un barattolo di acqua zuccherata, nel giro di breve tempo è possibile che il viavai diventi frenetico e che tantissime api arrivino al barattolo.

Questo significa che le api che vediamo nel barattolo stanno tutte morendo di fame?

No, significa semplicemente che fanno il loro lavoro così come hanno sempre fatto, ovvero raccolgono e accumulano sostanze zuccherine.

Le api però devono nutrirsi del nettare dei fiori e non con acqua e zucchero.

MA ALLORA COME LE AIUTIAMO LE API?

Purtroppo i problemi delle api non si risolvono mettendo un cucchiaino di sciroppo sul balcone. Sarebbe bello se fosse così semplice, ma non è così.

Bisogna comprendere che se il clima continua a modificarsi così rapidamente, in realtà non c’è molto che si possa fare per aiutare le api.

Se vi interessa impegnarvi per aiutare concretamente le api, ho scritto un altro breve articolo proprio su questo tema. Lo trovi qui.

Prima di tutto bisognerebbe uscire di più ed abituarsi ad osservare il territorio, riprendere contatto con l’ambiente di cui tutti noi facciamo parte. Purtroppo se le condizioni meteorologiche non lo permettono, le api non possono uscire a raccogliere cibo.

Se piove per una settimana significa che per una settimana le api non possono mangiare. Possono soltanto attingere alle scorte che hanno raccolto l’anno prima (se sono sufficienti, altrimenti in natura muoiono di fame).

Gli apicoltori possono intervenire in questo caso inserendo del nutrimento direttamente all’interno del nido, in modo da sostenerle anche quando le api non sono in grado di uscire.

Insomma, se vedete che vengono a raccogliere acqua e zucchero dal cucchiaino sul balcone, sappiate che in quel momento sarebbero potute andare tranquillamente altrove a raccogliere nettare e polline dai fiori, decisamente più nutrienti e utili per loro a livello alimentare.

E invece noi le abbiamo ingannate con l’equivalente di un cibo da fast food ovvero acqua e zucchero.

Le api oggi sono afflitte da diverse problematiche, mettere a disposizione un cucchiaino con dello sciroppo è un gesto estremamente semplice e che ci gratifica perché grazie ad una piccola azione ci “raccontiamo” di aver fatto la nostra parte.

In realtà è come se andassimo a sederci compiaciuti sul divano per aver lavato i piatti mentre l’intera casa sta andando in fiamme.

È chiaro che ognuno mette l’impegno che può riguardo queste problematiche, ma se nel nostro piccolo vogliamo davvero fare la differenza, mettiamo a disposizione delle api salvia, lavanda, rosmarino, basilico, origano, menta.

Sono tantissime le piante che possiamo utilizzare e che stanno molto bene anche solo sul balcone o sul davanzale della finestra.

Si tratta di piante molto interessanti per le api, hanno un buon profumo, abbelliscono il nostro balcone o terrazzo e possono esserci utili anche in cucina!

Non necessitano di spazi eccessivi, e nemmeno di cure particolari! Insomma, non avete scuse!

L’accesso a fonti di cibo varie e di qualità è molto importante per le api!

Aiutatele e vedrete che col tempo i vostri balconi prenderanno vita.

Le api non potrebbero chiedere di meglio.

Apprezzerei molto vostri commenti e domande su questo articolo! Usate il box dedicato ai commenti per farmi sapere cosa ne pensate. Iscrivetevi al blog o alle nostre pagine Facebook, Twitter, YouTube ed Instagram per avere sempre aggiornamenti in tempo reale!

A presto!

Luca