Le api amano la cannabis, dicono certi titoli di giornale. Poi vai a leggere lo studio a cui si riferiscono (se hai la fortuna che venga citato, tra una pubblicità e l’altra) e comprendi che non è tutto oro quel che luccica.
Abbiamo parlato di questo articolo sul nostro podcast, clicca qui per sentirlo!
Già ve lo avevamo detto nell’articolo dedicato al miele di canapa: questa pianta non produce nettare e quindi nessuna ape potrà mai farne del miele.
Ma non è del miele che voglio parlarvi oggi: voglio entrare nel merito del polline di canapa, ma iniziamo per gradi.
COS’E’ LA CANNABIS SATIVA?
Citando direttamente Wikipedia:
La canapa utile (Cannabis sativa L. 1753) è una specie del genere Cannabis. È coltivata soprattutto per uso tessile o anche edile, e per la produzione di carta, benché in essa siano presenti alcune sostanze stupefacenti, in percentuali variabili a seconda della varietà.
Questa pianta è originaria dell’Asia Centrale, dalla quale si è diffusa praticamente in tutto il mondo. Appartiene alla famiglia delle Cannabaceae, della quale fa parte anche il luppolo, comunemente usato per fare la birra.
Pianta di Cannabis Sativa.
Di H. Zell – Opera propria, CC BY-SA 3.0, Collegamento
E’ una pianta sempreverde dioica, vale a dire che gli organi riproduttivi femminili e maschili si trovano su due piante distinte. Il fiore maschile produce il polline, mentre quello femminile gli ovuli.
L’impollinazione è anemofila, vale a dire portata avanti dal vento: per questo la quantità di polline prodotta è generalmente molto alta, in modo da aumentare la possibilità di successo della fecondazione.
Questo tipo di impollinazione non esclude a priori la possibilità che le piante anemofile vengano visitate da numerosi insetti e da tanti altri piccoli animali. Sembra che questi si rechino esclusivamente sul fiore maschile in cerca di polline, per poi tornare sulla loro strada, volando o zampettando.
IL POLLINE DI CANNABIS SATIVA
Il polline di questa pianta si compone principalmente delle seguenti sostanze.
- Cannabinoidi: sono sostanze chimiche appartenenti ai terpenofenoli, tipiche solo di questa pianta. Tra i moltri tipi di cannabinoidi presenti troviamo i ben conosciuti THC (Delta-9-tetraidrocannabinolo) e CBD (Cannabidiolo). Nel polline fresco sono però presenti in maggior quantità i loro due precursori biosintetici: l’acido tetraidrocannabinolico e l’acido cannabidiolico, i quali non hanno alcun effetto psicotropo sull’uomo, e che si trasformano poi nelle rispettive sostanze in seguito all’essiccazione.
- Alcuni tipi di alcaloidi.
- Flavonoidi glicosidi.
E’ un polline molto polveroso e dai granelli piccoli, proprio per via della natura anemofila della pianta.
IL POLLINE PER LE API
Per l’ape mellifera il polline è una risorsa preziosissima e viene raccolto, immagazzinato e poi mangiato per i seguenti scopi:
- Produzione di pappa reale: è il cibo di tutte le larve nei primi tre giorni di vita, nonché è l’unica fonte di cibo dell’ape regina.
- Cibo per i fuchi: viene impastato assieme al miele e dato in pasto ai fuchi.

Il polline è quella sostanza arancione dentro alla celletta!
Inoltre è l’unico apporto proteico per le nostre api, in quanto il nettare e la melata contengono proteine solo in tracce: il polline è necessario per lo sviluppo di tutta la colonia a partire dalle larve fino agli esemplari adulti adulti. Se il polline scarseggia tutto il superorganismo (l’intera famiglia di api) si indebolisce e la mortalità aumenta.
Il polline raccolto dalle api è quindi ricco di determinate sostanze, le quali variano moltissimo a seconda del tipo di pianta dal quale provengono:
- Carboidrati 30-40%, sia zuccheri semplici (glucosio e fruttosio) che saccarosio e polisaccaridi.
- Sostanze proteiche 15-30%, tra cui amminoacidi essenziali, enzimi e coenzimi.
- Lipidi.
- Sali minerali, come potassio, forsforo, calcio, magnesio etc.
- Vitamine, soprattutto A, C ed E.
- Fibre grezze ed altre sostanze.
LA RACCOLTA DEL POLLINE
La raccolta del polline è spinta o rallentata a seconda delle esigenze dell’alveare. In primavera, quando si riprende dall’inverno e la regina inizia a deporre le uova per ripopolare la famiglia, ci saranno molte operaie bottinatrici impegnate nella raccolta del polline. Più polline sarà messo a disposizione delle nasciture, più la covata sarà forte e ben nutrita.
Non viene cercato qualsiasi tipo di polline indiscriminatamente: si punta prima alla qualità delle sostanze nutritive contenute, soprattutto quelle proteiche. Le api sceglieranno quindi di raccogliere determinati pollini in maggiori quantità e poi passeranno ad altri.
Ci sono anche dei periodi in cui, per via delle fioriture presenti attorno agli alveari, ci sarà una scarsità di polline, quindi la famiglia si regolerà di conseguenza. Verrà raccolto quanto disponibile.
Bene, adesso che ho ben introdotto tutti i protagonisti della nostra storia, possiamo andare avanti!
LE API RACCOLGONO ANCHE IL POLLINE DI CANNABIS SATIVA?
Nello studio “Palynocontents of bee-collected pollen loads of autumn season in Bhimtal, India“ si parla di come le apis cerana abbiano raccolto un totale del 2,4% di polline di cannabis. Nello studio si parla di un solo carico di polline sui 49 raccolti (presi direttamente dalle zampette delle api!) dai ricercatori. Si sottolinea come entrambe le api abbiano visitato sia piante entomofile che anemofile. Lo studio è stato effettuato nei mesi autunnali, da settembre a ottobre del 1994.
Nello studio “Studies on pollen sources for Apis cerana Fabr. and Apis mellifera L. bees at Muzaffarpur, Bihar, India“, si afferma che l’ape cerana abbia raccolto 12 carichi di polline di cannabis (2,42%) su 495, mentre l’ape mellifera 13 carichi (2,39%) su 569. Le cifre dei carichi si riferiscono ai soli pollini di piante anemofile: le quantità totali, incluse le entomofile, sono rispettivamente 810 e 1260. Lo studio è stato effettuato dal mese di gennaio 1987 a marzo 1989.
In Polonia (Microscopic analysis of propolis from Polish regions) ne sono state trovate tracce minime in 10 campioni di propoli: va tenuto conto che, come abbiamo detto sopra, il polline di cannabis è una polvere fine prodotta in grandi quantità, e viene trasportata generalmente dal vento. C’è l’eventualità che possa essere rimasto appiccicato alla resina degli alberi, ben prima che le api la raccogliessero. Tutti gli altri pollini individuati appartenevano sia a piante entomofile che anemofile.
Nel Marocco (Study of plants visited by honeybees (Apis mellifera L.) in the Central Rif Region (N. Morocco) using pollen analysis), ho trovato uno studio che sembra contraddire tutto il resto: ben 6 mieli sui 9 esaminati nella ricerca contenevano percentuali di polline di cannabis superiori al 30% e con picchi fino al 57%. Interessante, mi sono detta. Ho controllato dove fosse stato svolto ed ho scoperto che i mieli provenivano dall’aerea del Rif: una zona prevalentemente montuosa nella quale, secondo Wikipedia, “[…] è estesamente praticata la coltura della canapa indiana, una coltura tradizionale che oggi però è al centro di traffici (illeciti) a livello internazionale.”
E’ un po’ come cercare polline di arancio nel miele prodotto dentro ad un agrumento: è normale trovarcene, ed in quantità estremamente alte!
Allo stesso tempo questi 9 mieli contenevano ben 60 tipi di polline provenienti da 33 specie diverse, sia entomofile che anemofile.

Campo di canapa sativa: è come se fosse una monocultura! Di TinaKru su Pixabay, Pixabay License.
QUANTO E’ IMPORTANTE IL POLLINE DI CANNABIS PER LE API?
E’ su questo che mi voglio soffermare: gli studi dicono che le api bottinano anche la canapa, ma più che amare questa pianta, sembrano amare le piante anemofile per il loro polline. Tra le migliaia di anemofile la cannabis è una di queste.
Come si vede dagli studi presentati, le percentuali di polline di questa pianta specifica sono abbastanza basse rispetto a tutto il quantitativo preso in considerazione. Tranne nel Marocco, dove questa abbonda notevolmente nella zona in cui è stata effettuata la ricerca.
E’ un po’ come se io dicessi che mi piacciono i dolci, tra cui anche il tiramisù, e voi comprendeste che mi piace il tiramisù più di tutti gli altri!
…. Il che è anche vero, ma vogliamo parlare di quanto sia speciale la panna cotta col cioccolato? E le fragole con la panna?
Tornando seri, prima di fare certe affermazioni bisognerebbe capire perché le api non visitano questa pianta più delle altre anemofile. Forse non ha abbastanza nutrienti? E’ per questo che non è molto appetibile? E’ probabile, ma non ci sono studi in merito. Non si conoscono a fondo i nutrienti del polline della cannabis: qual è la sua composizione in carboidrati e sostanze proteiche?
MA ALLA FINE, ‘ STE API AMANO LA CANAPA?
Nì, ed anche questo è confermato dagli studi. Sembra infatti che le api preferiscano visitare questa pianta specialmente durante i periodi di magra, vale a dire quando tutti gli altri pollini di migliore qualità non sono presenti e/o scarseggiano molto.
In più affermano anche che oltre alle api, la cannabis venga visitata anche da un insieme faunistico molto più ampio che comprende insetti, ditteri, lepidotteri, coleotteri e chi più ne ha, più ne metta.
In Colorado (USA), nello studio “Bee diversity and abundance on flowers of industrial hemp (Cannabis sativa L.)“, si è analizzata la varietà degli insetti e degli altri piccoli animali presenti all’interno delle piantagioni di canapa. Qua la coltivazione di questa pianta è totalmente legale, e la vendita è permessa sia per motivi medici che ricreativi.
Lo studio è stato portato avanti nel mese di agosto, che rientra nel periodo di scarsità pollinifera. La piantagione era circondata da coltivazioni intensive di girasoli e cucurbitacee, inoltre erano presenti anche apiari, che potrebbero aver influito positivamente sul numero delle api mellifere raccolte.
I ricercatori hanno catturato ben:
- 1937 piccoli animali di cui 38 appartenenti al genere Apis.
- 308 piccoli animali non appartenenti al genere Apis di cui:
-
- Imenotteri: 16;
- Ditteri: 52;
- Lepidotteri: 16;
- Coleotteri 44;
- Altri (non identificati): 108.
Non hanno quindi catturato soltanto api mellifere ma anche un vasto gruppo di piccoli animali completamente diversi da loro e tra loro. Si potrebbe dire quindi che la piantagione di canapa abbia fornito un habitat che ha attirato tutta questa fauna, e che è quindi importante per il mantenimento della biodiversità.
IN CONCLUSIONE
Quando leggo titoli che affermano che “le api amano la canapa”, vorrei che fossero ampliati in modo da non essere fuorvianti per l’avventuriero lettore. Qualcosa del tipo “I piccoli animali visitano le piante anemofile presenti nel territorio circostante e che sono in fioritura nel periodo preso in considerazione“.
La mia carriera di titolista per la stampa non decollerà mai, lo so, ma almeno non passa il messaggio sbagliato. Si sa che il pubblico medio legge soltanto il titolo, senza andare oltre.
Apprezzerei molto vostri commenti e domande su questo articolo! Usate il box dedicato ai commenti per farmi sapere cosa ne pensate. Iscrivetevi al blog o alle nostre pagine Facebook, Twitter, YouTube ed Instagram per avere sempre aggiornamenti in tempo reale!
A presto!
Silvia
FONTI:
- Floral Biology and Pollination Biology of Cannabis sativa L.
- Flavonoid Glycosides and Cannabinoids from the Pollen of Cannabis sativa L.
- The Constituents of Cannabis sativa Pollen
- Insect pollinators collect pollen from wind-pollinated plants: implications for pollination ecology and sustainable agriculture
- Le Api di Alberto Contessi
- Pollen: Production, Nutrition and Health: A Review
- Palynocontents of bee-collected pollen loads of autumn season in Bhimtal, India
- Microscopic analysis of propolis from Polish regions
- Study of plants visited by honeybees (Apis mellifera L.) in the Central Rif Region (N. Morocco) using pollen analysis
- Studies on pollen sources for Apis cerana Fabr and Apis mellifera L bees at Muzaffarpur, Bihar, India
- Bee diversity and abundance on flowers of industrial hemp (Cannabis sativa L.)
- Rif, Marocco.
Immagini:
- Copertina: di TinaKru su Pixabay, Pixabay License.
Erica
Ciao, c’è una correlazione tra canapa e varroa? O meglio, la canapa o l’importazione del polline di canapa compromette la sopravvivenza della varroa?
Silvia
Ciao Erica! Purtroppo non ci sono dati in merito, quindi non saprei proprio dirti se c’è una relazione tra cannabinoidi e varroa, mi dispiace. Grazie per il commento! Silvia
gabriella casiraghi
abbiamo dei campi e vorremmo piantare della canapa solo per le api senza raccogliere i semi, ma questo articolo mi ha messo molte perplessità: le api raccolgono quasi solo polline sulla canapa?
Silvia
Ciao Gabriella e grazie mille per il tuo commento!
Le api raccolgono soltanto polline dalla canapa perché questa pianta non produce nettare. Visitano soltanto la pianta maschile (è quella che produce polline) e non quella femminile.
La canapa non ha bisogno di essere impollinata da insetti o altri animali, in quanto utilizza il vento per poter diffondere il proprio polline ed inseminare così le femmine. In altre parole, la sua vita è totalmente indifferente al lavoro delle api 😀
Non è nemmeno strettamente utile alle api, in quanto tutti gli studi in merito sembrano affermare che questi insetti preferiscono visitarla durante i periodi in cui tutte le altre piante non producono né polline né nettare. Quindi per le api la canapa è una specie di “alternativa” quando non c’è di meglio da trovare nei campi.
Piantare la canapa per aiutare le api non ha molto senso: non produce nettare, non ha bisogno di essere impollinata. Può fornire un po’ di polline nei periodi di scarsità, cosa che non fa male, ma pianta e insetto non sono comunque strettamente collegati.
Adesso una domanda la faccio io: perché hai scelto proprio la canapa per le api?
Buona domenica! Silvia
Elena
Cara Silvia, grazie per aver sviscerato i miei dubbi. Io mi sto avvicinando alla coltivazione della canapa e volevo affiancare l’ apicoltura come attività produttiva e didattica. Abito ad 800 m e intorno ho piante di mugo, ginepro. Come fiori so che di facelia e borraggine ne sono ghiotte. E che mi dici delle arnie fliwe hive? Grazie
Silvia
Ciao Elena e grazie per il commento! Visto che nomini la borragine, ti consiglio di leggere anche gli articoli sugli alcaloidi pirrolizidinici, li trovi cliccando qui: https://vitaminabee.it/category/contaminanti/alcaloidi-pirrolizidinici/
Conoscere bene la flora che contorna il proprio apiario è molto importante, sia per le api che per noi.
Gli studi sembrano affermare che non ci siano particolari rischi per i mieli italiani, ma è sempre comunque meglio conoscere un potenziale pericolo che ignorarlo del tutto.
Gli apiari didattici sono progetti molto utili e danno sempre un sacco di soddisfazioni!
Per quanto riguarda il flow hive, siamo un po’ scettici sulla loro funzionalità e ne abbiamo parlato in questo articolo: https://vitaminabee.it/flow-hive-e-una-buona-invenzione/
Magari in un contesto didattico può essere utile? Magari è meglio acquistare o costruirsi un’arnia da osservazioni?
Sono considerazioni che ognuno deve fare, dato il costo abbastanza alto, in rapporto alla propria situazione e/o al proprio progetto.
Al di là di tutto questo, quando si parla di apicoltura è bene studiare a fondo, frequentare corsi organizzati da gente esperta, impegnarsi con la pratica e l’osservazione!
Grazie ancora, Silvia
Uras Maria
Ciao , secondo te e’ rischioso avere un apiario nei pressi di piante di canapa per la produzione di infiorescenze ?
Può esserci il rischio che le api possano impollinare le piante femmine ?
Portando il polline maschile da altre piantagioni ?
Grazie mille per un tuo eventuale parere .
Silvia
Ciao, nell’articolo e nei commenti precedenti al tuo ho affrontato in profondità l’argomento api e cannabis. Troverai sicuramente la risposta alla tua domanda 🙂
Andrew
ARTICOLO TOP.
Silvia
Grazie! 😀
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